lunedì 5 settembre 2011

Incendio a Orsara

 Ha distrutto circa 15 ettari di bosco l'incendio divampato nella tarda serata di ieri a Orsara, in località Le Querce. Uomini dell'Arif, del Corpo Forestale dello Stato e volontari hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme, al momento sottoposte alle ultime operazioni di bonifica a cui stanno partecipando anche i Vigili del fuoco. All'alba di questa mattina si è reso necessario anche l'intervento aereo di due velivoli fire boss e di un canadair.
Il 30% della superficie territoriale del nostro Paese è costituito da boschi, caratterizzati da un’ampia varietà di specie che nel corso dei millenni si sono adattate alla straordinaria variabilità dei climi, da quelli subaridi dell’estremo sud della penisola a quelli nivali dell’arco alpino. Il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d’Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un'immensa ricchezza per l’ambiente e l’economia, per l’equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. I boschi, inoltre, sono l’habitat naturale di molte specie animali e vegetali.
Tuttavia ogni anno decine di migliaia di ettari di bosco bruciano a causa di incendi di natura dolosa o colposa, legate alla speculazione edilizia, o all’incuria e alla disattenzione dell’uomo. Negli ultimi trent’anni è andato distrutto il 12% del patrimonio forestale nazionale.
Le conseguenze per l’equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell’ecosistema forestale e ambientale molto lunghi. Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo causate dagli incendi favoriscono inoltre i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l'asportazione dello strato di terreno superficiale.
I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l’alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell’acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all'innesco e allo sviluppo di incendi.
La campagna anticendio boschivo 2011 parte il 15 giugno e si conclude il 30 settembre.
Come previsto dalla legge quadro sugli incendi boschivi il Presidente del Consiglio dei Ministri ha fornito alle Regioni, alle Province Autonome e ai Ministeri interessati gli indirizzi operativi per adottare tutte le iniziative necessarie a prevenire e fronteggiare gli incendi boschivi e di interfaccia. Nel documento sono indicati i compiti, le responsabilità e le azioni che le diverse amministrazioni devono assumere per un efficace coordinamento delle forze in campo.

Il Dipartimento della Protezione Civile, che coordina sul territorio nazionale la flotta aerea anticencendio dello Stato, attraverso il Coau - Centro Opertativo Aereo Unificato ha diffuso alle Regioni le procedure per la richiesta di concorso della flotta aerea nella lotta attiva agli incendi boschivi.

La flotta aerea impegnata nella campagna Aib 2011 è formata da 37 mezzi dislocati su 16 basi che coprono tutto il territorio nazionale.

Le iniziative di sensibilizzazione

Nell'ambito della campagna anticendio boschivo il Dipartimento della Protezione Civile promuove una serie di iniziative di sensibilizzazione per diffondere le buone pratiche da adottare per la salvaguardia dell'ambiente e i comportamenti da evitare per non causare accidentalmente incendi.

Spot radiotelevisivo  
La campagna, realizzata dal Dipartimento in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e i Vigili del Fuoco, fa parte di un più ampio programma di spot radio/tv che consigliano come comportarsi in caso di rischi legati al clima stagionale come gli incendi boschivi, le alluvioni, le ondate di calore e di rischio black out. Lo spot sugli incendi boschivi viene programmato più volte nel corso dell'estate sulle tre reti Rai. Un cartone animato spiega cosa fare in caso di incendio e come dare l’allarme – “telefonando al 1515 o al 115” – e ricorda quali sono i comportamenti da evitare, sottolineando che “la protezione civile sei anche tu”.

"Non scherzate col fuoco"
La campagna di monitoraggio, prevenzione e informazione per la mitigazione del rischio incendi è realizzata dal Dipartimento in collaborazione con Legambiente. Dal 15 al 30 luglio nelle cinque regioni a maggior rischio incendi (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) cittadini di ogni età e amministratori locali vengono coinvolti in attività di difesa e valorizzazione del territorio.
Con "Non scherzate col fuoco" ogni anno viene realizzata l’indagine "Ecosistema incendi" per monitorare le attività che i Comuni svolgono per prevenire e contrastare gli incendi boschivi, come previsto dalla Legge Quadro, dalle campagne informative alle attività di presidio del territorio, fino all'approvazione del catasto delle aree percorse dal fuoco e dei piani comunali di emergenza per il rischio incendi boschivi e di interfaccia.
Campi scuola "Anch'io sono la protezione civile"
Sono organizzati dal Dipartimento in collaborazione con le organizzazioni nazionali di volontariato e le Regioni. Tra luglio e agosto oltre 3500 bambini e ragazzi dai 9 ai 18 anni vengono coinvolti in 104 campi scuola per una settimana formativa vissuta all’insegna dell’esperienza diretta del bosco e dello spirito di squadra. Il progetto riguarda tutto il territorio nazionale, ma si è scelto di privilegiare le aree a maggior valore naturalistico. I campi scuola sono dedicati alla prevenzione degli incendi boschivi e prevedono anche percorsi didattici dedicati all'intero Sistema di protezione civile ai piani comunali di emergenza.

Rischio incendi: al Dipartimento un seminario tecnico su Risico
Illustrato il modello previsionale per la valutazione delle condizioni favorevoli all’innesco
Si è tenuto al Dipartimento della Protezione Civile il seminario tecnico sul sistema previsionale della pericolosità potenziale degli incendi boschivi. Dal 2003 il Dipartimento si è dotato di Ris.i.co- Rischio Incendi e Coordinamento, un modello previsionale per la valutazione delle condizioni favorevoli all’innesco e alla propagazione degli incendi boschivi, su tutto il territorio nazionale.

Il sistema previsionale Ris.i.co – elaborato dal Centro di competenza Fondazione Cima in raccordo con il Dipartimento – consente di determinare e prevedere il pericolo potenziale degli incendi con modelli matematici. Permette l’elaborazione quotidiana del Bollettino di suscettività all’innesco e alla propagazione di incendi boschivi, che individua per ogni provincia tre livelli di pericolosità (bassa – media – alta) stimando il valore medio della suscettività all’innesco su un arco temporale utile per le 24 ore e in tendenza per le successive 48. E’ in pubblicazione in Gazzetta Ufficiale una nuova direttiva che ridefinisce le procedure per l’emissione dei bollettini.

Il Dipartimento condivide con le Regioni le informazioni di Ris.i.co. Con l’obiettivo di promuovere l’elaborazione di bollettini regionali, dove ancora non esistono, per modulare così i livelli di allertamento delle strutture locali competenti per la lotta attiva agli incendi boschivi e gli interventi di protezione civile legati agli incendi di interfaccia. Il modello Ris.i.co si sta affermando anche a livello internazionale, con l’adozione dello stesso da parte di Libano e Albania.
Dal seminario sono emerse alcune linee guida generali per la gestione del rischio incendi boschivi: la previsione come strumento di prevenzione, l’accrescimento della consapevolezza del pericolo, l’ottimizzazione delle risorse attraverso principalmente la riduzione dei costi di spegnimento, la condivisione dei modelli previsionali dei Centri Funzionali Decentrati attraverso il sistema DEWETRA (su cui opera anche Ris.i.co.).
Le preoccupazioni a margine del dibattito seguito al seminario hanno riguardato le attuali e future riduzioni di mezzi e risorse necessarie per la previsione, prevenzione e operatività nell’ambito del rischio incendi boschivi. È emersa quindi la necessità di continuare lo sviluppo e l’aggiornamento delle piattaforme come Ris.i.co.
DEWETRA è un sistema integrato per il monitoraggio in tempo reale, la previsione e la prevenzione dei rischi naturali. Per sistema si intende la sintesi, l’integrazione ed il confronto necessarie per il monitoraggio strumentale, la vigilanza e la valutazione degli scenari di rischio e della loro possibile evoluzione. Il progetto è stato sviluppato nell’ambito della convenzione tra il Dipartimento della Protezione Civile e la Fondazione CIMA - Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale ed è operativo presso il Dipartimento della Protezione Civile.
Dewetra  utilizza un’architettura ibrida che combina un server integrato per il backup di dati raccolti su base locale e applicazioni web che consentono una distribuzione capillare di queste informazioni. L’applicativo fornisce, attraverso un’interfaccia grafica, informazioni ad alta risoluzioni e continuamente aggiornate, consentendo all’utente di monitorare eventi meteorologici, costruire dettagliati scenari di rischio e valutare il potenziale impatto dei fenomeni sulle comunità e sulle infrastrutture.
Dewetra  consente a ogni computer connesso alla rete internet la fruizione integrata, in modalità geografica, di tutti i dati del sistema in modo indipendente dalla sorgente. L’applicativo gestisce infatti sia i dati della piattaforma utilizzata dal Sistema Nazionale dei Centri Funzionali sia quelli territoriali e geospaziali pubblicati come servizi WMS – Web Map Service da altre piattaforme. Dewetra  è in grado di caricare e visualizzare layer geo-riferiti statici e dinamici, permette di consultare i valori di ogni stazione di misura e degli altri strumenti di osservazione più avanzati e offre all’utente strumenti interattivi e funzionalità per l’analisi degli eventi in corso o passati.Per ora le applicazioni sviluppate in Dewetra  sono legate ai fenomeni incendi e inondazioni, scelti come prioritari per la loro frequenza e diffusione.

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